Pronto il drone anfibio PlaCE, tra i più sofisticati mai sviluppati
ll drone PlaCE muove i primi passi fuori dal laboratorio PRISMA dell’Università di Napoli Federico II dove è stato sviluppato in collaborazione con lo spin-off NEABOTICS.
Si tratta di uno tra i più sofisticati droni anfibio mai sviluppati. È dotato di numerosi sensori in grado di monitorare specchi d’acqua sia in volo che in profondità. Il drone sarà infatti integrato con una stazione per misurazioni ambientali in-situ. Attualmente, spiega il professore Vincenzo Lippiello, responsabile scientifico del progetto: “la stessa operazione richiede il noleggio di una imbarcazione, il raggiungimento della sede e il prelievo di ampolle di campioni marini a diverse profondità. La nostra soluzione consentirà, operando comodamente da remoto o programmando un volo in piena autonomia, di misurare sul posto la temperatura, il PH, la salinità, la fluorescenza e il PAR (Photosynthetically Active Radiation) fino a una profondità di 50 metri. Inoltre, quando il drone sarà in volo, verranno acquisite immagini multispettrali per la mappatura del fitoplancton su grandi aree e per il monitoraggio di riserve marine protette rispetto a intrusioni non autorizzate di imbarcazioni e sommozzatori. Inoltre, stiamo sviluppando una base di ricovero in grado di ospitare e proteggere il drone dalle intemperie in caso di installazione in aree di difficile accesso, come le piattaforme off-shore o anche aree montane, siti strategici, per monitoraggi H24”.
In fase preliminare, il drone PLaCE è stato sottoposto a test per verificarne i sistemi di galleggiamento, stabilizzazione in acqua e impermeabilizzazione. I risultati hanno dato esito positivo, garantendo una ottima capacità di galleggiamento, con una minima ondulazione residua indotta dal moto ondoso. Ulteriori e più approfonditi test saranno condotti presso la vasca navale dell’Università Federico II su un modello in scala 1:3 per valutare il comportamento del drone in condizioni di mare mosso con onde alte fino a un 1 metro.